Messaggi di felicitazione per l’elevazione della chiesa parrocchiale a basilica inviati dal Vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari – dal vescovo ausiliare emerito, mons. Vigilio Mario Olmi – dal canonico della Cattedrale, mons. Angelo Bonetti – dal sindaco di Pralboino, dott. Franco Spoti.

  • Mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia         luciano_monari

Alla Comunità parrocchiale di S. Andrea Apostolo in Pralboino

“Questo altare sia per noi il segno di Cristo dal cui fianco squarciato scaturirono l’acqua e il sangue, fonte dei sacramenti della Chiesa. Sia la mensa del convito festivo a cui accorrono lieti i commensali di Cristo e sollevati dal peso degli affanni quotidiani attingano rinnovato vigore per il loro cammino.”
Sono queste le parole del Rito di Dedicazione dell’Altare che faccio mie per augurare alla Comunità parrocchiale di Pralboino, per la quale avrò la gioia di dedicare un nuovo Altare, che questo possa diventare segno della presenza di Cristo che offre la sua vita per noi, luogo di consolazione dove presentare al Signore gioie e sofferenze e ricevere in cambio il suo amore misericordioso.
In quel pane e in quel vino che ogni Domenica e ogni giorno offrirete, c’è il Corpo e il Sangue di Cristo: alla sua offerta unite anche quella di una comunità solidale nella carità, perché questo è il sacrificio “santo e gradito a Dio” che vale più di ogni altro dono.
Nell’attesa di incontrarvi e di condividere con voi questo momento di festa vi abbraccio e vi benedico nel nome del Signore.

                                                                              + Luciano Monari

 

  • Mons. Vigilio Mario Olmi, vescovo ausiliare emerito di Brescia vigilio_mario_olmi

In comunione con il Papa
Il titolo di “basilica minore” viene assegnato allo scopo di rafforzare il vincolo che una singola chiesa ha con il Vescovo di Roma, anche in considerazione della sua importanza nel territorio.
Tale assegnazione alla chiesa parrocchiale di S. Andrea in Pralboino avviene nel contesto dell’anno della Misericordia e a 50 anni dal Concilio Vaticano II.
La chiesa parrocchiale è stata ricostruita nel 1790 e consacrata nel 1910, ed è sempre stata oggetto di interventi adeguati per mantenerla funzionale secondo le norme e le esigenze dei tempi.

In tale occasione la comunità cristiana di Pralboino, è invitata a riscoprire il significato dell’edificio che costituisce il centro della propria vita. In esso infatti il cristiano con il battesimo nasce alla vita di figlio adottivo di Dio ed è associato alla comunità cristiana; per il carattere è conformato a Cristo maestro sacerdote e re, e partecipando alle azioni liturgiche cresce alla scuola del vangelo, esercita il sacerdozio comune e, secondo la sua vocazione, viene educato a dare il proprio contributo per la edificazione del Regno di Dio.
Mi pare opportuno proporre qui, allo scopo di meglio comprendere il significato dell’edificio sacro, alcuni testi del rito della “Dedicazione di una chiesa”, riformato secondo le indicazioni della Costituzione liturgica Sacrosanctum Concilium.

“Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, Tu ci hai dato la gioia di costruirti fra le nostre case una dimora, dove continui a colmare di favori la tua famiglia pellegrina sulla terra e ci offri il segno e lo strumento della nostra unione con te.
In questo luogo santo tu ci edifichi come tempio vivo e raduni e fai crescere come corpo del Signore la tua Chiesa diffusa nel mondo, finché raggiunga la sua pienezza nella visione di pace della santa Gerusalemme”.
E ancora: “Questo luogo è segno del mistero della Chiesa, santificata dal sangue di Cristo, Chiesa santa vigna eletta del Signore; Chiesa beata, dimora tra Dio e gli uomini, tempio santo costruito con pietre vive sul fondamento degli Apostoli in Cristo Gesù, fulcro di unità e pietra angolare”.
E invoca: “Qui il fonte della grazia lavi le nostre colpe, perché i tuoi figli muoiano al peccato e rinascano alla vita nel tuo Spirito.
Qui la santa assemblea riunita intorno all’altare celebri il memoriale della Pasqua e si nutra al banchetto della parola e del corpo di Cristo.
Qui risuoni la liturgia di lode e la voce degli uomini si unisca ai cori degli angeli; qui salga a te la preghiera incessante per la salvezza del mondo.
Qui il povero trovi misericordia, l’oppresso ottenga la libertà e ogni uomo goda della dignità dei tuoi figli, finché giungano alla gioia piena nella santa Gerusalemme del cielo”.
Sono parole che illuminano la mente, che suscitano sentimenti di lode e di gratitudine al Padre per Cristo nello Spirito Santo, che invitano a rivedere il proprio rapporto verso il tempio sacro e sollecitano una assidua partecipazione alle azioni liturgiche, singolarmente nel giorno del Signore.
Onorando la chiesa parrocchiale con il titolo di basilica minore, viene spontaneo il ricordare i sacrifici compiuti dalle generazioni passate per la costruzione, il mantenimento e l’adeguamento della chiesa stessa alle varie norme e riforme che si sono susseguite nel tempo, e nello stesso tempo il rendersi più consapevoli che il vero amore alla propria chiesa si manifesta nella assidua partecipazione alle azioni liturgiche e contribuire a mantenerla sempre funzionale e decorosa.
A conclusione delle mie riflessioni ritengo opportuno riconoscere che il titolo di basilica minore ben s’addice alla bella chiesa di Pralboino, riportando il giudizio a suo tempo dato dal  prof. Battista Gatti: “La chiesa parrocchiale di Pralboino, ad una sola navata con volto a botte, armoniosamente e proporzionalmente perfetta, ornata da fregi, da cornici, da archi con capitelli corinzi, movimentata dagli altari laterali, tutta decorata nel volto e nelle parerti, assume il ruolo di una vera cattedrale, per ampiezza e lunghezza”.
Certamente la comunità di Pralboino, che ne viene onorata, saprà testimoniare la propria gratitudine al Papa con rinnovato amore alla Chiesa con piena docilità alla sua guida.

                                                                                      + Mario Vigilio Olmi

 

  • Mons. Angelo Bonetti, canonico effettivo della Cattedrale di Brescia
    ALLA CHIESA PARROCCHIALE DI PRALBOINO                         angelo-bonetti
    IL TITOLO DI “BASILICA ROMANA MINORE”

Alle non molte chiese insigni della nostra Diocesi che portano il titolo di “Basilica Romana Minore” si aggiunge ora quella di Pralboino, che merita questo titolo per motivi storici artistici e di vita pastorale. Congratulazioni al Parroco, ai suoi più immediati collaboratori e a tutti i parrocchiani.

Il titolo di “Basilica” lo si dà a chiese particolarmente importanti, come riconoscimento onorifico, come quello di “monsignore” che si dà a un prete semplice….

Quello di “Basilica” è un nome che viene da lontano: aveva questo nome presso i romani il luogo dove si amministrava la giustizia.

L’architettura della “Basilica romana” è passata alle “Basiliche cristiane”, che sono di due tipi: le “Basiliche Maggiori” sono quelle papali di Roma cristiana: S. Pietro in Vaticano, S. Paolo fuori le mura, S. Giovanni in Laterano e S. Maria Maggiore; le “Basiliche Minori” sono tutte le altre che hanno questo titolo e a Roma sono numerose. Nella Diocesi di Brescia ora sono sei: Brescia S. Maria delle Grazie, Bagnolo Mella, Botticino Sera, Montichiari, Pralboino, Verolanuova.

“Basilica” è un termine di origine greca, formato da due parole: “Basileus” (= Re) e “oikos” (= casa) cioè “Casa del Re”. E questo Re è Cristo, al quale si deve ogni onore e gloria.

A questo punto mi viene in mente un episodio della vita del grande Vescovo di Molfetta, Mons. Tonino Bello, di cui è in corso la causa di beatificazione, per la sua attenzione ai poveri e il suo lavoro per la pace tra gli uomini e l’unità della Chiesa.

Questo Vescovo pugliese, una ventina di anni fa, aveva ottenuto per la sua chiesa, dedicata alla Regina dei Martiri, il titolo di “Basilica Minore”. Durante la solenne celebrazione, presieduta da un cardinale di Santa Romana Chiesa, un giovane si alzò a fare questa domanda: “Vescovo, che vuol dire “Basilica Minore”? E il Vescovo: vuol dire “Casa del re”. E il giovane: questo lo sapevo anch’io, perché ho studiato un po’ di greco.

Il Vescovo Tonino fece allora questa considerazione: Le chiese e le basiliche sono tutte “Casa del re”, ma la casa del Re più preziosa è l’ “uomo”, fatto a immagine di Dio. Ogni uomo è una “basilica”, specialmente se povero ed abbandonato. Il giovane sembrò essere soddisfatto e poi accompagnò a casa il vescovo con la sua automobile. Giunti davanti all’Episcopio, notarono (e non era una novità per Mons. Bello) un uomo sdraiato e ubriaco o drogato. Il Vescovo in modo provocatorio chiese al giovane, indicando quell’uomo: Basilica maggiore o minore? Basilica maggiore, rispose il giovane, che aveva capito la lezione.

Lo ricordino anche quelli di Pralboino che onorano la loro chiesa col titolo di “Basilica Minore”: ogni uomo è “tempio di Dio” e va onorato sempre.

(mons. Angelo Bonetti)

 

  • Il saluto del sindaco

L’applauso seguito all’annuncio dato da don Carlo dell’attribuzione alla nostra chiesagonfalone_municipale parrocchiale del titolo onorifico di Basilica Romana Minore manifestava appieno la gioia dei pralboinesi da sempre orgogliosi della propria chiesa.
Agli albori della sua storia il nostro paese venne identificato con l’appellativo di “castronovo cum ecclesia sancti Andree”, e la comunità pralboinese è cresciuta attorno alla propria chiesa, nei secoli spiritualmente arricchita dalla presenza delle reliquie di San Flaviano ed impreziosita da importanti opere d’arte.
L’assegnazione del titolo di Basilica alla nostra chiesa non deve essere soltanto un fregio, ma un invito alla comunità per confermare ed approfondire un impegno spirituale e tessere un più profondo legame con Dio.
Questa circostanza, se da un lato ci riempie di gioia, dall’altro ci responsabilizza, perché la Basilica di S. Andrea apostolo diventa per noi un ricordo costante della comunione con il Santo Padre, che il conferimento di questo titolo suppone, e un invito a intensificare la preghiera per lui.

                                                                                                     Franco Spoti