Alcune chiese, per la loro particolare importanza storica, artistica o religiosa, possono essere decorate dal Sommo Pontefice con il titolo di Basilica Minore, con il quale si esprime un particolare vincolo con la Chiesa Romana e con il Sommo Pontefice.

Vengono dette “Minori” per distinguerle dalle quattro Basiliche Maggiori che sono a Roma (S. Pietro in Vaticano, S. Paolo fuori le mura, S. Giovanni in Laterano e S. Maria Maggiore).
Le norme e le indicazioni che attualmente regolano la concessione del titolo e la vita delle Basiliche Minori sono stabilite nel decreto “Domus Ecclesiae” (9 novembre 1989), promulgato dalla Congregazione del Culto Divino

COMPITI PROPRI DELLE BASILICHE MINORI

A norma del decreto “Domus Ecclesiae” (9.11.1989), ecco i compiti di una basilica pontificia.

– Presso la Basilica Minore si promuova la formazione liturgica dei fedeli, attraverso gruppi liturgici, particolari corsi di istruzione, cicli di conferenze e altre iniziative di questo genere.

– Tra le attività della Basilica si dia molta importanza allo studio e alla divulgazione dei documenti del Sommo Pontefice e della Santa Sede, particolarmente di quelli che riguardano la Sacra Liturgia.

– Con grande cura si preparino e si compiano le celebrazioni dell’anno liturgico, in particolare durante l’Avvento, il tempo di Natale, la Quaresima e il tempo di Pasqua.

– La Parola di Dio sia annunziata spesso sia attraverso l’omelia, sia attraverso predicazioni straordinarie.

– Si promuova l’attiva partecipazione dei fedeli sia nella celebrazione eucaristica, sia nella Liturgia delle Ore, specialmente nelle Lodi e nei Vespri. Inoltre si coltivino degnamente le forme approvate di pietà popolare.

– Poiché l’azione liturgica assume una forma più nobile quando si svolge con il canto, si abbia cura che i gruppi di fedeli si uniscano al canto delle diverse parti della Messa.

– Per esprimere chiaramente il particolare vincolo con cui la Basilica Minore è unita alla Cattedra romana di Pietro, ogni anno sia celebrata con speciale cura:
1. la festa della Cattedra di S. Pietro (22 febbraio)
2. la solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno)
3. l’anniversario dell’elezione o dell’inizio del supremo ministero pastorale del Sommo Pontefice”.

CONCESSIONI CONNESSE CON IL TITOLO DI BASILICA

A norma del decreto “Domus Ecclesiae” (9 novembre 1989) promulgato dalla Congregazione del Culto Divino, sono tre le concessioni connesse con il titolo di basilica. La prima è senza dubbio la più importante.

1. Possibilità di ottenere l’Indulgenza plenaria
Dal punto di vista spirituale è il dono più prezioso. La definizione classica dice che l’indulgenza è la remissione della pena per i peccati, già rimessi quanto alla colpa. La pena dei peccati commessi può essere scontata o in questa terra o nel Purgatorio. Possiamo anche dire così: l’indulgenza è la misericordia di Dio che libera il peccatore pentito dalle conseguenze negative e dai residui di ogni peccato.
Questa liberazione richiede una vera conversione interiore, un distacco da ogni attaccamento al peccato
– che si esplicita nel sacramento della PENITENZA
– e che si completa con la partecipazione all’EUCARISTIA

Questa possibilità di ottenere l’indulgenza è offerta a coloro che compiono un’opera penitenziale, o caritativa, o di preghiera indicata dalla Chiesa.

“I fedeli che visitano con animo pio la Basilica e in essa partecipano a qualche sacro rito, o almeno recitano il Padre nostro e il Credo, possono conseguire l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione, Comunione, preghiera secondo le intenzioni del Papa):
– nel giorno anniversario della Dedicazione della Basilica (8 settembre)
– nel giorno della celebrazione liturgica titolare (30 novembre: Sant’Andrea Apostolo)
– nella solennità dei SS. Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno)
– nel giorno anniversario dell’elezione del Papa
– una volta all’anno in giorno stabilito dall’Ordinario del luogo
– un giorno all’anno a libera scelta di ciascun fedele”

2. Emblema pontificio
La possibilità di utilizzare l’emblema pontificio manifesta anche visivamente il legame tra la basilica minore e il Successore di S.Pietro. Tale emblema, cioè le chiavi decussate o incrociate, può essere usato nei vessilli, nella suppellettile, nel sigillo della Basilica”

3. Abito di chi presiede la Basilica 
Il rettore della Basilica o chi presiede in essa, può usare nello svolgimento del suo mandato la mozzetta nera con bordi, asole e bottoni rossi, sulla veste talare e sulla cotta. Si tratta di un piccolo segno di onore, di uso facoltativo, data la particolare dignità della basilica tra le altre chiese.